Facebook, il Social Network più importante e utilizzato al mondo, nasconde sempre tranelli ed insidie, tanto da essersi meritato una sanzione di notevole entità per aver mentito spudoratamente sull'utilizzo dei dati dei suoi utenti, sulla monetizzazione degli stessi e su come realmente funziona il collegamento Facebook-WhatsApp. Per farla semplice, i numeri dei cellulari e i profili del Social sono stati incrociati senza dare le giuste informazioni agli utilizzatori dei servizi e quasi obbligandoli, pena la perdita dei servizi, ad accettare il fattaccio nudo e crudo.
Altri dettagli inquietanti: qualsiasi cosa digitate nella chat di WhatsApp viene rilevata e utilizzata a fini pubblicitari, Facebook sa anche con chi vi scambiate messaggi, con quale costanza e in che quantità. Infine, i vostri profili con nomi di fantasia vengono collegati alla vostra reale identità. Insomma, Facebook opera una pesante invasione della privacy. Dunque, per Facebook, la multa europea, è più che giustificata.
Se tentate di difendervi da tutto questo utilizzando una VPN o la rete TOR, sappiate che ci sono ottime possibilità che il vostro profilo venga chiuso e venga richiesto un documento d'identità per consentire nuovamente l'accesso al vostro account. Stessa cosa se iniziate ad eliminare informazioni di qualunque genere dal vostro profilo.
Ho già trattato questi argomenti in un post in cui mettevo in evidenza le differenze tra Facebook e il più rispettoso e lodevole, anche se meno noto, Minds, quindi, non ci resta che prendere il buono che c'è in Facebook e sloggiare altrove per la necessità di riservatezza. Se poi non si hanno attività commerciali o lavorative online, ci si può anche permettere il lusso di chiudere l'account Facebook. Attenzione, perché la chiusura normale del vostro profilo non è definitiva, dovete attendere un po' di giorni per per averla. Intanto, cercate anche di cancellare tutti i vostri dati, o scaricateli. C'è questa opzione in ogni profilo.
Infine, mi preme dire che la multa inflitta al colosso statunitense dal nuovo Commissario alla Concorrenza della Commissione Europea è un primo passo per la tutela dei fruitori, un granellino nel mare, ma pur sempre qualcosa di positivo. Mi auguro vivamente che la politica prenda atto e prenda misure per una regolamentazione più seria di questi servizi cosiddetti "gratuiti" e che in futuro ci sia più rispetto per le persone.
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