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Immagine del redattoreAntonella Sportelli

Guerra e Killer - Digital Art by Ivan Pes


In un periodo complesso come questo, l'artista Ivan Pes ci parla di Guerra, Killer e Anestesia attraverso la sua Digital Art messa a punto con matita digitale in un incisivo, potente e contrastato bianco e nero. La raccolta dei suoi lavori su questi temi.



Guerra e Killer - La Digital Art in Bianco e Nero di Pes.


Non sono molti gli artisti che in questo periodo storico affrontano temi contemporanei particolarmente impegnativi come la guerra, i killer e l'uso delle armi. Cresce la violenza nella realtà e sulla rete, insieme a questo bel turbinio cresce la faziosità da stadio, in particolare sui Social Network, insieme all'anestesia per gli orrori visibili attraverso i media. Ma questi sono i temi di Ivan Pes, artista digitale di cui ho già parlato in altri articoli di questo blog: controverso e graffiante, Pes è uno che non si tira indietro. Mentre molti altri eludono, evitano, si danno a temi più sociali e pietistici, lui sfonda i veli dell'ipocrisia e ci va giù diritto. Può piacere o meno, ma lo fa. E lo fa seguendo fili logici e consecutivi, al di là dell'apparente spinta emotiva.


Il prima lavoro qui mostrato si chiama Anestesia. In realtà, cronologicamente, è uno degli ultimi, ma si presta ad aprire questo articolo perché siamo online e Pes evidenzia e vuole smuovere proprio l'anestesia dovuta ad eccesso di uso di Social e Web in generale. Quindi, apriamo l'articolo smuovendo le acque. Anestesia è realizzato con una graffiante ed incisiva matita digitale (come tutte le opere presentate qui) che riesce ad essere, contemporaneamente, realistica e surrealistica con tratti fumettistici. Il messaggio dell'immagine è talmente chiaro da rendere vane altre parole di commento.


digital art, Ivan Pes,
Anestesia - Matita digitale, 2023 - Ivan Pes Digital Art

La serie Modus Operandi, composta da due gruppi di ritratti (maschili e femminili) di Serial Killer è, invece, un ampio progetto artistico di rivalutazione e ricerca. Lascio spazio alle sue parole per introdurre l'opera, le potete leggere ascoltando la musica creata da Ivan stesso:


Ivan Pes - delirium 2023-09-21 04_04 giustoIvan Pes - Delirium

"Modus Operandi è l'insieme di scelte e atteggiamenti diretti a programmare per portare a compimento una determinata azione.

In ambito giudiziario, l'espressione viene usata per definire i comportamenti tipici che un individuo tende a reiterare nel tempo dopo aver commesso due o più reati dello stesso tipo. Non a caso, in ambito strettamente criminologico, il termine «modus operandi» assume un valore identitario che si lega fortemente alla stessa personalità individuale, definendo così gli aspetti intimi, storici e anche motivazionali che spingono una o più persone a commettere dei reati di tipo seriale, una volta delineati questi caratteri si giunge a formulare un vero e proprio profilo criminale.

In ambito artistico il «modus operandi» può essere inteso allo stesso modo di un «procedere per tecniche personali consolidate» col fine ultimo di raggiungere un risultato che sia il più vicino possibile alle aspettative iniziali.

Per questo motivo in genere, ogni artista col tempo tenderà ad appropriarsi di un stile univoco e riconoscibile dagli altri come una vera e propria impronta «esclusiva».

Modus Operandi nasce a novembre 2021 come idea di ricerca e approfondimento verso lo studio delle nuove tecniche di disegno digitale che si rifà, in modo coerente, al più classico e tradizionale disegno a matita, con particolare riferimento alla ritrattistica.

Il contesto generale in cui si svolge la ricerca è strettamente collegato alla criminologia, con un accento alla rivisitazione del concetto Lombrosiano che lega i comportamenti dei criminali ad alcuni specifici caratteri somatici di natura genetica o patologica.

L'obiettivo di questo studio è la realizzazione di 24 ritratti ispirati a famosi serial killer della storia contemporanea, 12 maschili e 12 femminili.

La scelta dei personaggi è stata operata in base alle molteplici situazioni culturali, sociali e in modo mirato, proprio in virtù del loro profilo criminale, modus operandi appunto, numero di vittime e periodo di attività."


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Modus Operandi - Matita digitale, 2021/23 - Ivan Pes Digital Art

Dopo questa premessa, Pes prosegue il discorso con vari riferimenti all'immaginario collettivo che si è espanso e creato, soprattutto attraverso la cinematografia, attorno alla figura del Serial Killer. Ci fa notare che ormai, qualunque Serial Killer, viene pensato e rappresentato come un «mostro», mentre, secondo lui, e a ragione, così non è. E ancora le parole di Pes: "Ma se, a onor del vero, nell'ambito cinematografico, il «mostro» è sempre ben distinto rispetto alle persone normali, questa «regola» non può essere valida nella realtà oggettiva, e in modo piuttosto marcato sopratutto quando si entra nel campo della criminologia, la distinzione tra Serial Killer e cittadino comune spesso diventa complicata, se non impossibile, da discernere."


Ciò che interessa all'artista, dunque, è proprio l'aspetto della normalità, l'insospettabilità di questi assassini, il loro passare inosservati. La serie di ritratti che Pes produce, effettivamente, sembrano, perlopù, di persone comuni. Invece sono veri Serial Killer.

Se non ci fosse il titolo dell'opera e la relativa spiegazione rispetto al tema trattato, si potrebbe tranquillamente pensare di assistere all'esposizione di ritratti di amici, parenti o anziani famigliari. Insomma, è l'effetto dell'uomo della porta accanto. La forza dell'opera sta in questa normalità e anche nell'incasellare, uno di seguito all'altro, tutti i volti di questi personaggi in bianco e nero determinandone un effetto disturbante, inquietante ed ossessivo, quasi come il carattere degli stessi. E qui sta il punto focale di tutta l'opera, il carattere, che determina anche il Modus Operandi dei Serial Killer. Mai titolo fu più azzeccato. Interessante notare, infine, che l'artista ci smove dalle nostre abitudini mentali e visive inserendo, in Modus Operandi, pari quantità di ritratti di assassine. Smonta, così, la nostra abitudine di dar quasi per scontato che, in caso di omicidio, il colpevole sia un uomo.



L'artista Ivan Pes sulla guerra.


Tra i temi più difficili da affrontare, soprattutto ora che la mente non è quieta per via dei conflitti inaspettatamente vicini, ci sono la guerra e l'uso delle armi. Pes è uno dei pochi artisti che affronta il discorso senza reticenze. In questo caso, il suo spirito viaggia dal sarcasmo all'ironia mettendo in scena visioni tra l'apocalittico e il surreale senza schivare aspetti storici e realtà. Ed ecco nascere i bellissimi: Altrove, Drone, Big Toy e J. Robert Oppenheimer.


Ivan Pes sceglie, ancora una volta, la matita digitale e il bianco e nero. È essenziale. L'esecuzione e la tecnica sono perfette e sotto gli occhi di tutti, quindi inutile aggiungere parole. meglio concentrarsi sui soggetti e i significati.


Sul bellissimo Altrove lui ci dice che: "In realtà è un lavoro che si discosta un po' dagli altri. È frutto di un documentario che vidi tempo fa sulla trasformazione del lago Aral, situato tra Uzbekistan e Kezakistan, da «mare» a deserto di sale. Un disastro ecologico che ha fatto emergere relitti di navi e imbarcazioni varie, per non parlare della presenza di una base militare Russo-Sovietica, abbandonata, in cui venivano condotti esperimenti di armi biologiche. Centinaia di relitti che giacciono sul fondo ormai arido, arrugginiti e silenziosi, quasi volessero riscattare il loro diritto di tornare a navigare. Penso a tutte le persone che hanno attraversato quel lago, come se ora fossero fantasmi senza una meta o uno scopo." E dunque, Pes realizza un relitto fantasy divelto che sembra essere una via di mezzo tra un sommergibile, un aereo e uno scafo. Uno scenario ed un oggetto che sembrano appartenere a luoghi lontani e sconociuti. Lui stesso afferma che: "È un Altrove che si manifesta come un miraggio in cui ogni ragione logica si perde tra l'atmosfera plumbea e il nulla assoluto, tra vento e ruggine."


Ancora surreale, disturbante e discretamente sarcastico è Drone. Il drone, ormai oggetto utilizzato tanto per il divertimento che per la guerra, viene rappresentato da Pes come un uomo nudo, urlante, alieno a se stesso, con mani e piedi a forma di eliche. Un uomo che si libra in un cielo nuvoloso e quasi insano. La critica aspra di Pes è evidente.


Ivan Pes digital artist
Altrove - Drone - Matita digitale, 2023 - Ivan Pes


Ancora guerra, ma questa volta è l'aspetto storico a predominare. Due bellissime esecuzioni, realistiche e dettagliatissime, una di un aereo della seconda guerra mondiale, e l'altra del ritratto dell'inventore della bomba atomica.


Ivan Pes sceglie un bombardiere americano, della seconda guerra mondiale, come accennato sopra. Lo riproduce, ricco di particolari, in volo, tra leggere nubi che lasciano intravedere una lontana città posizionata esattamente sotto. Il titolo dell'opera, Big Toy, è, ancora una volta, sarcastico e critico.


Nell'opera successiva non esiste sarcasmo o ironia, prevale la serietà. È il ritratto di J. Robert Oppenheimer, l'inventore della bomba atomica. Un primo piano netto di un uomo che sembra essere un professore qualunque, dagli occhi buoni e dolci. Fuma, tranquillamente, una pipa. Alle sue spalle una lavagna nera con simboli che richiamano le materie della matematica e della fisica. Nulla da aggiungere. Austerità e compostezza per un uomo che ha rappresentato la morte nel suo grado più elevato, se così possimo dire.


Ivan Pes digital art - Big Toy - J. Robert Oppenheimer
Big Toy - J. Robert Oppenheimer - Matita digitale, 2023 - Ivan Pes Digital Art

Concludo così, questo articolo sull'artista Ivan Pes, consapevole di non aver potuto includere molte altre sue opere e, quindi, di non essere stata esaustiva. Pes, comunque, non lavora solo in bianco e nero e, men che meno, solo con la matita digitale. In questo blog è presente un altro articolo che parla di lui, è linkato in alto, lì trovate anche informazioni utili per contattarlo.


Vi saluto e vi ricordo che potete usare la casella qui in basso per lasciare vostri eventuali commenti o far domande. Se volete rimanere aggiornati sui prossimi articoli, potete iscrivervi al blog. Grazie per essere stati qui, un abbraccio e alla prossima.

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2 comentários

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Sergio Labuz
Sergio Labuz
11 de dez. de 2023
Avaliado com 5 de 5 estrelas.

Ottimo articolo, interessante il richiamo alla teoria di Lombroso, aggiungerei che a rappresentare la bruttura della guerra sono stati gli espressionisti tedeschi come Otto Dix. Interessanti le opere di Pes.

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Antonella Sportelli
Antonella Sportelli
13 de dez. de 2023
Respondendo a

Otto Dix è uno degli artisti tedeschi che più mi ha colpito in giovane età. Eccellente! Vorrei vedere più artisti trattare il tema guerra

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