Aforismi e frasi di Paolo Sorrentino tratti dal suo libro Hanno tutti ragione, edizione Feltrinelli, 2012. Tra ironia, cinismo e dolcezza Sorrentino ci accompagna nella suo mondo attraverso il personaggio di Tony Pagoda.
- Ci ho la pressione che si è stabilizzata sui valori del geco: undici-quaranta.
- Del resto, non si capisce nulla, né le persone, né gli oggetti, semplicemente perché non si può vedere mai una cosa o una persona nella sua totalità, se vedi una persona di faccia, non puoi vedere le spalle, hai una visione sempre parziale, approssimativa di tutto.
- Se cominci a dare un senso alle cose significa che stai invecchiando.
- Le esistenze, sono solo tentativi, perlopiù fatti a cazzo.
- Quello che ti massacra i sensi nel sesso è il silenzio quando pensavi che invece ci sarebbe stato casino e viceversa.
- Però devo dire che a me i concentrati mi hanno impensierito sempre più dei distratti. Insomma avevo avvisaglie di malaugurio da tutte le parti, ma, distratto, non me ne curavo.
- È tremendo, l'orgoglio. È un velo nero ed invisibile che ti fa perdere di vista il risultato. Cercavi il mare, ti ritrovi nella pozzanghera.
- La cattiveria ti tende agguati notturni al cuore, fa razzia di te, ti stupra e ti violenta e si porta via i soprammobili del tuo corpo lasciandoti con un altro po' di vuoto, un po' più in là il vuoto, questa volta, contaminato coi sensi di colpa.
- Un satana cretino tengono in corpo questi bambini marchigiani.
- Le donne non si seducono né con i complimenti, né con i fiori, né con gli sguardi a pesce lesso. Queste sono puttanate da cofanetto Sperlari. Tutti ne parlano, tutti le vogliono, ma nessuno se le compra queste caramelle Sperlari.
- Gli aggettivi seducono, i sostantivi annoiano. Questo è il grande segreto.
- Sono queste sproporzioni sparate a colpi di apparenza che mi incrinano lo stato d'animo fino allo sfinimento.
- Nove su dieci che mi sta per atterrare addosso un boeing di rotture di cazzo che mi dispenserà senza troppi preamboli.
- Guardo il comodino sul quale non c'è assolutamente nulla. E il fatto che su questo cazzo di comodino non ci sia niente, neanche il posacenere, ecco questa è una cosa che mi manda fuori di testa all'istante. Il vuoto del comodino si trasmette come per una brutta telepatia dentro di me e diventa il vuoto di tutto me stesso.
- Non è previsto un limite giuridico al peggio.
- Il carcere allena e prepara per ben benino alla reiterazione di tutti i reati. Ma lo fa in buona fede. Ed è davvero imperdonabile quella buonafede. E delittuosa, anche.
- Ho avuto le cosce per camminare. Ma a me piace saltare. I furbi saltano. Alle volte cadono nelle pozzanghere. Le pozzanghere non sai mai dove stanno. Si dispongono a cazzo, le pozzanghere. Come le piante selvatiche. Non c'è giustizia per l'astuto, solo casualità. Che è pure peggio.
- Il non poter comunicare è l'unico grande affanno dell'uomo, pensateci.
- Alla gente di solito non succede mai un cazzo perché tende a sistemarsi là dove stanno tutti gli altri, ma se uno si assenta, se si colloca là dove nessuno ha pensato di andare ecco che lì trovi la fresca merda umana che si agita per regalarti sorprese ed imprevisti.
- Tutta questa concretezza, oggi come oggi, a me mi fa un poco male. Mi fa galleggiare nell'insensato.
- Invitate il ladro a casa, ma lasciate fuori il provocatore, questo ci vanno dicendo. Un degrado. Un rotolamento verso un'infinita pianura padana di stronzate.
- Se la si potesse comprare tutta questa umanità, mi sarei indebitato fino a farmi sparare dagli usurai.
- La malinconia mi sta informando di qualcosa, ma non so di che.
- Come nella matematica, perdi il senso d'appartenenza e guadagni il risultato alla fine dell'esercizio. Un risultato chiamato libertà.
- Il mondo cambia a seconda dei menu e noi che non ce ne rendiamo conto.
- Non si può giustificare, il sesso, quando si dimentica il propellente dell'ironia e della leggerezza.
- "Ragazzi, la stanchezza. La stanchezza è la migliore amica della libertà. Uno passa la vita a credere che la volontà, l'applicazione, la determinazione di carattere ti possano avvicinare alla libertà. Manco per il cazzo. Solo la stanchezza ti porta in quella famosa stanza senza pareti, la libertà. Solo stanco di tutto puoi finalmente dire: no non vengo. Non partecipo. No, no e ancora no. La libertà di dire sempre no".
- Quello, il futuro, si è fatto la canadese direttamente nel tinello.
- Quello è un paese aggredito dalla paura di cambiare anche le mattonelle del cesso.
- Tutti i denari del mondo sono stati concepiti unicamente per costruire gabbie asimmetriche.
- La morte dei corpi non ha più valore della morte delle idee e della morte della schiettezza di questi ragazzi incantevoli.
- I geni sono quelle persone che ci stai a fianco senza nessuno sforzo. Ecco chi sono i geni.
- Ma è un paesello, l'Italia, che perde colpi da così tanto tempo che anche il clima salubre gli sta voltando le spalle con la scusa del buco dell'ozono.
- Tutto pensavo nella vita tranne che dover finire la mia vecchiaia in questo grande catino di città. Che accoglie tutti, democraticamente, con noncuranza e malevolenza. Senza fartene accorgere, però. Come certi colpi astuti nei caveau delle banche attraverso i tombini, Roma ti tende agguati continui e raffinati, ma i colpevoli sono sempre introvabili. Perché sono troppi i colpevoli.
Sono tutti, i colpevoli.
- Intruso di prim'ordine, ho cominciato a piantare bandierine dentro la stupidità depravata che a questi li insegue come il derubato con lo scippatore.
Paolo Sorrentino, Hanno tutti ragione, 2012.
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