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Appunti di Storia dell'Arte sul Romanticismo - Prof. Adriano Baccilieri, 30 Gennaio 1997

  • Immagine del redattore: Antonella Sportelli
    Antonella Sportelli
  • 26 gen 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 26 giu


I miei appunti di Storia dell'Arte sul Romanticismo, dall'Accademia di Belle Arti di Bologna.


Il primo "Naufragio" di Turner del 1805 segna, al di là del soggetto, un evento incisivo e importante all'interno dello spettro generale del Romanticismo, perché è di ben 14 anni precedente al naufragio de la "Zattera della Medusa" di Géricault. Una lunga abitudine storiografica ha portato a valutare come primi protagonisti del Romanticismo europeo i francesi rispetto ai nordici. Tuttavia, in seguito, si è specificato che l'area anglosassone ha precedenze su quella francese, e il dipinto di Turner lo dimostra, mettendo in evidenza anche la differenza qualitativa fra i due tipi di Romanticismo.


Il Romanticismo francese, erede – in quanto in area latina e mediterranea – di tutta una cultura classica che proviene dalla Grecia e da Roma, in sostanza fa ancora potentemente e disperatamente i conti con questo epicentro del dipinto che è l'uomo. Nell'area nordica, invece, non c'è l'antropocentrismo tipico delle aree latine e l'uomo viene messo in un rapporto nuovo con il mondo. In Italia non si ha un Romanticismo pittorico in quanto qui influiva troppo il radicamento delle dottrine cattoliche e cristiane che impedivano all'artista, potenzialmente romantico, di librarsi completamente verso nuove avventure e verso una natura di nuovo primigenia o un inconscio interiore che non sia sostenuto, in qualche modo, dalla fede o dottrine cattoliche; per cui in Italia ci saranno casi di romanticismo moderato (Francesco Hayez).



Dipinto 'Tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour's Mouth' di William Turner, raffigurante una nave in mezzo a una violenta tormenta di neve, con luci indistinte e un'atmosfera caotica che esprime il nuovo sentimento romantico della natura.
Tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour's Mouth di William Turner


Non solo il "Naufragio" del 1805, ma anche "La nave negriera" e poi "Il piroscafo nella tempesta" (dipinto noto come "Tempesta di neve") del 1842, sempre di Turner, danno un'idea della natura come cosmo e cataclisma, tipica anche del romanzo "Il Tifone" di Conrad. "Il piroscafo nella tempesta", peraltro, era oggetto di scandalo per la mancanza di forma e figura, tanto da sembrare costituito solo da impressioni: manca qualunque tipo di riferimento misurabile, spaziale o prospettico. Francesco Arcangeli, a tal proposito, afferma che il vero spazio romantico è qualcosa di indistinto e indecifrabile, dove qualunque connotazione prospettica è perduta in una delirante bellezza visionaria.


Il punto di arrivo di Turner è sicuramente un Romanticismo come nuovo sentimento della natura, nel senso che vi dà una potenza di atopia, a-topos, di "senza luogo", di "dappertutto", di incognita di ordine spaziale. Turner va oltre una nuova idea di natura, va verso una nuova coscienza dell'io e del sé, tanto che chiunque guardi un quadro di Turner si sente protagonista diretto dell'evento rappresentato, uno spettatore totalmente coinvolto.

Diversamente, "La zattera della Medusa" di Géricault, nell'essere liberamente teatrale, assolve la vecchia funzione catartica propria della tragedia greca: qualcun altro vive il dramma per voi e lo esorcizza nella rappresentazione.


Di fronte ai dipinti di Turner, proprio perché scompare il personaggio (l'uomo come misura antropocentrica del mondo) e resta solo un panorama assolutamente insondabile (l'ignoto come foresta misteriosa che stimola una trazione di chi guarda verso quel moto, verso quell'insondabile), non si avverte la funzione catartica; i dipinti, piuttosto, inducono ad intraprendere l'avventura.


Il sonno della ragione può produrre una parte non razionale, la mostruosità, oppure può partorire un'avventura che non è una semplice contrapposizione alla razionalità della ragione, ma è fuori sia da questa che dal suo sogno mostruoso, è "autre", è altro.

Mentre l'intellettuale illuminista si appoggia sulle carte dove ha compiuto tutti i suoi studi, dove il Secolo dei Lumi gli ha prodotto spiegazioni, chiarimenti, dati scientifici ecc. (dunque l'ultimo episodio di un possibile auto-centrismo non più rinascimentale, ma poco cambia perché l'Illuminismo è una volontà di ripresa dei valori della ragione, quindi dell'Umanesimo in senso lato), l'intellettuale romantico genera, nella sua mente, mostri che possono avere figure (nuova coscienza dell'io, Romanticismo brigantiano), ma possono anche andare oltre, "autre", verso gli orizzonti altri di Turner (nuovo sentimento della natura, Romanticismo in chiave arcangioliana).

È del 1797 il disegno a seppia e china da cui Goya trae l'incisione "Il sonno della ragione genera mostri", dove è forte il profondo senso di oscurità, il cosiddetto Lete. In paragone all'incisione di Goya possiamo mettere "La disperazione dell'artista davanti alle rovine" di Füssli, che declina l'impossibilità di copiare o rifare l'arte antica. Füssli si pone in antitesi a Canova, che copia il lessico antico reinterpretandolo pur nella perfezione della copia. Questa posizione di struggimento di fronte all'antico e alla sua perduta grandezza è Romantica. Quindi, sono motivi Romantici: il sentimento della natura, la tristezza, l'angoscia; il Neoclassicismo, quando c'è, presenta la dimensione dell'impossibile e dello struggimento. Füssli è, tuttavia, artista di primo Romanticismo, ma ancora intriso di Neoclassicismo.



Bozzetto de 'Il sonno della ragione genera mostri' di Francisco Goya, raffigurante un uomo addormentato alla scrivania, circondato da creature notturne che simboleggiano gli incubi e le mostruosità generate dall'assenza della ragione, tipico dell'estetica romantica.
Il sonno della ragione genera mostri - Goya - Bozzetto




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