Il Gioco Serio dell'Arte: Dalla Pedagogia Primordiale all'Espressione Digitale
- Antonella Sportelli
- 20 giu
- Tempo di lettura: 4 min
Introduzione al Gioco Serio dell Arte:
Nel dinamico e inarrestabile fluire dell'arte, alcune riflessioni formative restano un pilastro. I miei appunti personali, presi durante le lezioni di Pedagogia e Didattica dell'Arte del Professor Antonio Cioffi all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1998, rappresentano per me un bagaglio culturale che continua a plasmare la mia creatività. Tra questi, emerge con particolare forza il concetto di gioco come forma primordiale di espressione artistica.
Questo articolo si propone di esplorare la profonda connessione tra il gioco e l'arte, intesa come una "finzione seria" capace di rinegoziare la realtà. Integreremo queste lezioni storiche con la mia esperienza nel mondo dell'arte digitale e le tematiche già affrontate, come l'identità online e l'influenza delle Avanguardie, per mostrare come l'attitudine ludica sia più attuale che mai e continui a informare il mio percorso artistico.
Il Gioco Serio dell'Arte Come Costruzione dell'Identità e Contratto di Finzione
Nella pedagogia e nella psicologia, il gioco è ben più di un semplice passatempo. Come sottolineato da Marco Dallari, scrittore e curatore di saggi, testi narrativi e libri per l'infanzia, nonché disegnatore e autore di opere verbovisuali, il gioco nel periodo infantile è cruciale per la costruzione dell'identità. Attraverso attività ludiche, i bambini (e gli adulti) esplorano ruoli, situazioni e narrazioni. L'esempio di Snoopy citato negli appunti evoca la capacità di proiettarsi in mondi immaginari e identità fittizie.
Il Professor Cioffi introduce il concetto di "gioco serio", una contraddizione apparente che rivela una verità profonda: nel gioco si finge di essere qualcun altro o di trovarsi in un'altra situazione. È un "contratto di finzione": un accordo implicito tra i partecipanti (o tra l'artista e il fruitore) di accettare determinate regole e premesse per entrare in un mondo simulato.
Questa attitudine al ludico, unita alla finzione seria, costituisce il fondamento dell'arte. L'arte, in fondo, è anch'essa una forma di simulazione, un modo per creare realtà alternative o per reinterpretare quella esistente.

Le Maschere: Il Gioco dell'Identità tra Reale e Digitale
Un'espressione tangibile di questo "gioco serio" e della costruzione dell'identità si manifesta nell'uso delle maschere. Queste non sono semplici oggetti, ma veri e propri strumenti di finzione e trasformazione. Che siano le maschere fisiche che realizzo, o le donne mascherate create con l'Intelligenza Artificiale per le mie opere digitali, esse incarnano la capacità di celare e rivelare, di assumere nuove identità e di esplorare sfaccettature del sé.
Indossare una maschera, o crearne una, è un atto ludico che permette di trascendere i limiti del proprio io quotidiano, di "fingere di essere qualcun altro" e di "essere in un'altra situazione". Questo processo riflette il "contratto di finzione" del gioco: l'artista (e chi osserva) accetta la realtà alternativa proposta dalla maschera. In tal senso, le maschere diventano un ponte tra il gioco, l'arte e la psicologia dell'identità, permettendo una rinegoziazione della propria relazione con il mondo.

Gioco, Regole e Riconfigurazione della Realtà
Un aspetto cruciale del gioco è la sua capacità di recuperare, in maniera utile, regole e circostanze che nella vita reale possono essere percepite come negative, restrittive o limitative della propria libertà individuale. Attraverso il gioco, queste "costrizioni" vengono rielaborate in un contesto protetto, permettendo all'individuo di sancire la propria realtà in modo più libero. Il fine ultimo di questo processo è promuovere un buon rapporto con se stessi e con il mondo, favorendo l'integrazione e la crescita personale.
L'arte contemporanea incarna profondamente questa attitudine ludica. L'artista, con il suo sguardo estetico, reinterpreta la realtà. Questo processo di rielaborazione permette di riassumere nel "vissuto" anche elementi di disturbo che, altrimenti, ostacolerebbero la "crescita". È un modo per affrontare, attraverso la metafora e la finzione, ciò che è difficile o problematico nella vita reale.
Gli appunti evidenziano come un "autismo culturale" – l'incapacità di relazionarsi con l'altro o con nuove prospettive – rappresenti un fallimento. Al contrario, l'aspetto contrattuale del gioco (l'accordo sulle regole) è fondamentale, poiché stabilisce un terreno comune per l'interazione e la comprensione. Riconoscere la "parentela tra gioco e vita" significa accettare che la realtà può essere esplorata e rinegoziata attraverso pratiche che simulano, mettono in discussione e propongono nuove prospettive.
Gioco, Arte e Eversione: Il Ponte con le Avanguardie e l'Era Digitale
Una delle intuizioni più potenti degli appunti del Professor Cioffi è la possibilità di eversione insita nel gioco e nell'arte. Movimenti come il Dadaismo, che abbiamo esplorato in relazione al concetto di "male", sono un esempio perfetto di come l'arte possa usare il gioco e la rottura delle regole per scardinare convenzioni e provocare riflessioni. La loro giocosità sovversiva era un modo per far emergere il "male della realtà" e mettere in discussione lo status quo.
Questa attitudine eversiva si prolunga nell'era digitale. La mia arte, in particolare la mia AI Art, che fonde fotografia e maschere artistiche grazie alla tecnologia, si inserisce perfettamente in questo solco. L'uso dell'Intelligenza Artificiale può essere visto come un "gioco serio" con gli strumenti e le possibilità del presente. Permette di "fingere" nuove realtà, esplorare identità fluide – come abbiamo visto con il caso di Lara Croft e l'identità digitale – e creare "contratti di finzione" con il pubblico che riflettono la complessità del mondo contemporaneo.
L'AI offre nuovi "campi da gioco" dove le regole tradizionali dell'arte vengono messe in discussione o reinventate, permettendo di superare "regole e circostanze negative, ristrette, limitative" del passato e di trovare nuove forme di espressione e integrazione. In questo senso, l'arte digitale non è solo un medium, ma un'estensione della nostra attitudine ludica e della nostra ricerca di significato.

Conclusione: Il Gioco come Motore di Crescita nell'Arte di Oggi
Gli appunti del 1998 del Professor Cioffi, pur concisi, rivelano una profonda comprensione del gioco come forza motrice non solo nello sviluppo individuale, ma anche nella genesi e nell'evoluzione dell'arte. L'attitudine al ludico, la "finzione seria" e la volontà di rinegoziare la realtà sono elementi che connettono le pratiche artistiche più antiche alle sperimentazioni più all'avanguardia, inclusa l'arte digitale basata sull'Intelligenza Artificiale.
L'arte, in quanto "gioco serio", continua a offrirci la possibilità di affrontare le complessità del mondo, di integrare gli elementi di "disturbo della crescita" e di recuperare una relazione più sana con noi stessi e con la realtà. In un'era dominata dalla tecnologia, questa prospettiva pedagogica sull'arte diventa uno strumento essenziale per navigare il presente e costruire il futuro.
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