Antonella Sportelli
Kafka - Ritorno a Casa
Aggiornamento: 27 dic 2022
Ritorno a casa
Sono ritornato, ho attraversato l'ingresso e mi guardo intorno. È il vecchio cortile di mio padre. Le pozzanghere nel mezzo. Vecchi attrezzi, inutilizzabili, aggrovigliati tra loro, intralciano il passaggio alla scala della soffitta. Il gatto sta appostato alla ringhiera. Un panno lacerato, legato a un palo un giorno per gioco, si alza nel vento. Sono arrivato. Chi mi accoglierà? Chi aspetta dietro la porta della cucina? Dal comignolo esce fumo, si sta facendo il caffè per la sera. Ti senti bene? TI senti a casa? Non lo so, sono molto incerto.

E non oso bussare alla porta della cucina, solo origlio da lontano, solo immobile origlio da lontano, ma non in modo da essere sorpreso ad origliare. E dal momento che origlio da lontano, non riesco a sentir nulla, sento solo o forse credo di sentire un lieve battito d'orologio, che sembra provenire dai giorni dell'infanzia. Ciò che avviene in cucina è il segreto di quelli che siedono lì, che lo difendono da me.
Quanto più a lungo si indugia davanti alla porta, tanto più si diventa estranei. Come sarebbe ora se qualcuno aprisse la porta e mi chiedesse qualcosa? Non sarei io stesso come qualcuno che vuole custodire il suo segreto?
Franz Kafka
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