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  • Immagine del redattoreAntonella Sportelli

Pablo Picasso - Il Genio Poliedrico

Aggiornamento: 13 ago 2023


Pablo Picasso, il genio poliedrico che attraversa stili e tecniche di pittura diversi passando dall'Impressionismo al Cubismo.


Figlio di un pittore insegnante di disegno, Pablo Picasso (Malaga, Spagna 1881 - Mougins, Francia 1973) fin dai più giovani anni, si fece notare per la sua straordinaria precocità e per il suo virtuosismo. Nel 1895 passò con il padre a Barcellona, che allora era il più vivo centro modernista di Spagna. Fece un primo viaggio a Parigi nel 1900; un secondo e un terzo, più lunghi nel 1901 e 1902; vi si stabilì definitivamente nella primavera del 1904.


Le prime opere di Picasso, dopo i contatti parigini, risentono soprattutto dell'impressione di Toulouse-Lautrec, ma con forti venature simboliste, e uno stile più greve e compatto (la Donna con la Cornacchia, la Stiratrice, la Coppia). La tendenza di Picasso a "far largo e semplice" si manifesta anche nella riduzione della colorazione a un solo tono fondamentale: il blu. Al Periodo Blu, che si svolge tra Parigi e Barcellona, succede il cosiddetto Periodo Rosa; anche i temi mutano, dal mondo ambiguo dei cabarets a quello più popolare e primitivo del circo; con la serie bellissima di saltimbanchi, acrobati, arlecchini: fra le più incantate e delicate figure che abbia mai dipinto Picasso. Egli accenna che a rimontare verso compilazioni più svincolate dal motivo patetico o rappresentativo, sempre più intimamente motivate da una ragione plastica: Donna col ventaglio (1905), Ragazzo e Cavallo (1905).


Donna con la Cornacchia, Stiratrice, Coppia, Periodo Blu, Pablo Picasso
Donna con la Cornacchia - Stiratrice - Coppia - Periodo Blu - Pablo Picasso


Nel volgere di due anni anche il Periodo Rosa è esaurito. In quel tempo la frequentazione intima di un gruppo di scrittori e poeti: Max Jacob, André Salmon, Guillaume Apollinaire soprattutto, Gertrude Stein, fu per Picasso straordinariamente stimolante: i suoi amici con i loro scritti ne interpretano l'opera; ne danno equivalenza letteraria e motivazioni teoriche. Il ritratto di Gertrude Stein, finito nel 1906, può considerarsi la conclusione delle ricerche plastiche condotte innanzi nel Periodo Rosa.


Ragazzo con Cavallo - Ritratto di Gertrude Stein - Pablo Picasso
Ragazzo con Cavallo - Ritratto di Gertrude Stein - Pablo Picasso


Altri fatti incalzano. La prima mostra dei Fauves al Salon d'Automne del 1905 fu certo motivo di meditazione per Picasso. Poco dopo fu anche di maggiori conseguenze per lui la conoscenza della scultura nera, africana. Picasso avvertì immediatamente la forza di leva che poteva trarsi da questi primitivi, espressionistici modelli per scardinare i canoni tradizionali della forma classica, e da questo momento la sua foga rinnovatrice prende un ritmo rivoluzionario. Troppo violente e programmatiche Les Demoiselles d'Avignon (1907) per essere un capolavoro, ma certo una delle opere di maggior conseguenza per la pittura contemporanea.


Il germe del Cubismo è già qui; e un altro fondamento ne furono i paesaggi che Picasso riportò da un viaggio in Spagna nel 1909: case nude, tagliate come il monte, senza vuoti. Gli elaboratori delle teorie cubiste furono poi altri: Derain, Gleizes, Metzinger, Braque, ma Picasso fu l'anima. L'assunto avventuroso di rimodellare astrattamente l'universo, dopo averlo frantumato e scomposto, dà a tratti un tono di grandezza alle pitture cubiste di Picasso.


Arlecchino - Donna con Ventaglio - Pablo Picasso
Arlecchino - Donna con Ventaglio - Pablo Picasso

Per alcuni anni Picasso e Braque lavorarono in grande comunione di ricerche e di espressioni. Dapprima le loro pitture cubiste hanno l'aspetto di costruzioni a solidi geometrizzanti. Braque le va tentando soprattutto su temi di paesaggio e natura morta, ma Picasso in prevalenza sulla figura umana, sempre di maggior attrazione per lui. Poi, gradualmente, le forme cubiche si risolvono in intersezioni più complesse di piani in superficie, su cui gioca un movimento raffinato di linee e di variazioni cromatiche, in prevalenza di grigi e di bruni. È il momento in cui il Cubismo giunge a toccare i confini dell'Arte Astratta (Ma Jolie e numerose nature morte, 1912-14).


Questa felice stagione ha termine con la guerra. Picasso, spagnolo, non parte per il fronte e per qualche anno continua a dipingere in chiave cubista bellissime tele, sempre più svolgendo in superficie ritmi e linee. Poi, nel 1917, hanno luogo l'incontro con Jean Cocteau, il viaggio in Italia, l'allestimento del balletto Parade per la compagnia di Djagilev. E, com'era avvenuto alla fine del Periodo Rosa, di nuovo, di colpo, Picasso si getta a espressioni del tutto diverse. Il viaggio in Italia pare abbia risvegliato fantasmi classici. Hanno inizio le numerose versioni della Maternità, delle Donne Nude Sedute, delle Donne sulla Spiaggia, gigantesse gonfie e grevi, che rimangono inerti nell'abnorme dilatazione delle loro forme, non riuscendosi a proiettare in uno spazio che loro corrisponda.


Questa maniera continua poco oltre il 1923. Sono anche gli anni dei ritratti della moglie e dei figli (Picasso si era sposato nel 1918), straordinariamente fermi, precisi, realistici. ma la fantasia di Picasso non sta paga a queste sole forme: negli stessi anni egli dipinge anche le due versioni dei Tre Musicisti, in cui lo stile cubista assume una stesura più libera e ben più monumentale; e dipinge numerose, bellissime nature morte, a zone di colore molto intense, cerchiate di grosse linee scure, che si muovono con fortissimo risalto nel gioco degli inserti e incontri di piani.


La prorompente vitalità e prepotenza delle immagini di Picasso denunciano, senza ch'egli lo voglia, l'inconsistenza dell'artificio surrealista. La dinamica scomposizione dei piani e simultanea presentazione delle vedute di fronte e di lato, di sotto in su e in giù, che discende dallo stile cubista, applicate ora a fisionomie e corpi individuati con espressionistica chiarezza, rende di una terribilità quasi feroce le figurazioni di donne sedute, donne sdraiate, donne sulla spiaggia; nelle nature morte si inseriscono teste di toro rosse e nere, teschi, crani di capra; un gatto con uccello prende l'aspetto famelico e aggressivo di belva notturna. La celeberrima Guernica si colloca in questa sequenza.


Picasso, Guernica
Guernica - Pablo Picasso

Nel 1936 era scoppiata la guerra civile in Spagna; e immediatamente Picasso prende posizione a favore dei Repubblicani, e scrive nel 1937 "Sueno y mentira de Franco" ("Il sogno e la menzogna di Franco"), illustrando con una serie di incisioni in cui c'è lo stesso nucleo di Guernica: ma nella grande composizione di Guernica (che pur rimane la più bella delle composizioni di Picasso di così grandi dimensioni: né il pannello della Pace, né quello della Guerra la pareggiano) qualcosa si è perso della tensione e del mordente delle incisioni; rimane, bellezza dell'opera, quello stupendo bianco e grigio in rapporto inimitabile con il disegno delle linee nere.


Alcune delle incisioni di "Sueno y mentira de Franco" di Pablo Picasso
Alcune delle incisioni di "Sueno y mentira de Franco" di Pablo Picasso

Ma dalla fantasia di Picasso continua a erompere, senza posa, un flusso di invenzioni plastiche multiformi: rapidissimo è lo scatto iniziale dell'immagine, rapidissimo il fare. "Ciò che importa nell'arte è tutto nell'inizio. Dopo l'inizio siamo già alla fine". Per questo, anche l'opera di Picasso, per intenderla, va guardata nel suo complesso: nel suo perpetuo farsi e tramutarsi, nelle reazioni e nelle risposte che per via di immagini egli ha continuamente dato a tutte le sollecitazioni che gli giungevano d'intorno a lui: sollecitazioni di forme artistiche di civiltà arcaiche; così come dalle più nuove invenzioni dei maggiori suoi contemporanei (dalla fine del quarto decennio egli segue attentamente Paul Klee); a sollecitazioni di eventi storici in atto. Per questo, anche, l'opera di Picasso appare così confitta nella storia del nostro tempo, così stipata dei motivi, degli stimoli che vi fermentano: sempre meno Picasso parte dal dato naturalistico, e sempre più dal mondo dell'uomo, da forme tutte immaginate nel loro costituirsi.


A questa stregua va intesa anche la necessità del fare, così imperiosa in lui, che l'ha spinto a provare tutte le tecniche con una crescente predilezione per quelle che più impegnano a un lavoro manuale. Dal 1931 Picasso riprende, e questa volta su vasta scala e con continuità, a modellare teste di donna, animali, gatti, capre, teste di giovenca, teste di morto, persino nature morte, vasi di fiori; riprende largamente, anche, a disegnare e incidere. Già ai tempi del Cubismo aveva illustrato poemi dei suoi amici Jacob, Salomon, Apollinaire; ora è tutto un seguito di creazioni: acqueforti per il Chef-d'œuvre inconnu di Balzac (1932), Le Metamorfosi di Ovidio (1931), Lisistrata di Aristofane (1934), la Histoire Naturelle di Buffon (1942), le opere di Góngora e poesie di Éluard, Tristan Tzara, Aragon ecc.; inoltre, dal 1940, esegue molte litografie singole e nel 1957 le 26 acquetinte a illustrazione della Tauromaquia di Pepe Hillo: queste, nella loro successione, si trasmutano così vivaci e rapide da apparire una rappresentazione in movimento.


Nella produzione più recente, disegni e litografie hanno la prevalenza. Inoltre, da quando si stabilì a Vallauris, nel 1945, Picasso ha incominciato a modellare e dipingere ceramiche: tappa estrema di questo bisogno del fare, con tutti gli stimoli, i suggerimenti e le scoperte che il fare suscita nell'operatore: e anche questo risponde a una delle essenziali esigenze della creazione artistica del mondo moderno, al cui centro, avversato da molti e da moltissimi imitato, Picasso è stato per un cinquantennio.


Picasso, ceramiche
Alcune delle ceramiche di Pablo Picasso

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