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Cenni storici della città di Firenze

  • Immagine del redattore: Antonella Sportelli
    Antonella Sportelli
  • 17 lug 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 2 giorni fa


Cenni storici della città di Firenze: Dalle Origini Etrusche al Fasto Rinascimentale


Cenni storici della città di Firenze. Le origini di Firenze risalgono all'epoca etrusca, quando Fiesole, importante città dell'Etruria situata in cima al colle, dominava la vallata circostante. Fu da lì che gruppi di suoi abitanti scesero verso le fertili rive dell'Arno per dar vita a un modesto villaggio. Sebbene inizialmente soggetto a facili assalti e scorribande nemiche, questo insediamento era destinato a una notevole espansione grazie alla sua posizione strategica. Furono infatti i Romani a riconoscerne il potenziale, stabilendovi una propria colonia con l'augurale nome di Florentia, termine che ne presagiva il destino: "destinata a fiorire".



Le Radici Romane e la Rinascita Medievale


Già nel I secolo a.C., questo nascente municipio romano iniziò ad affermarsi, acquisendo progressivamente una posizione preminente tra le città della regione, specialmente a partire dal II secolo d.C., quando divenne sede del Corrector Italiae. Firenze riuscì a sopravvivere ai secoli più oscuri del Medioevo, segnati da invasioni e declino, per poi risorgere lentamente durante l'età degli imperatori Carolingi. Fu in questo periodo che iniziò a distinguersi come uno dei centri più vitali della penisola, non solo per la sua economia, ma anche per una crescente effervescenza culturale.


Dapprima sotto il dominio feudale dei Marchesi di Toscana, Firenze acquisì, dal secolo XI, una sempre maggiore autonomia. Il culmine di questo processo si ebbe nel 1115, quando, alla fine delle lotte intestine contro il Clero Scismatico e i feudatari del contado, il Comune fiorentino si costituì virtualmente come entità indipendente. Solo dieci anni più tardi, il nuovo stato dimostrò la sua forza abbattendo la rivale Fiesole, consolidando così il proprio predominio sulla vallata.


Ben presto, all'interno della città, protetta da nuove e imponenti mura, iniziarono a delinearsi i primi, inevitabili contrasti tra i nobili feudatari inurbati e la nascente e dinamica classe artigiana, organizzata nelle potenti Arti o Corporazioni dei Mestieri. Questi attriti sfociarono nella formazione delle due celebri fazioni: i Guelfi, sostenitori del Papa, e i Ghibellini, favorevoli all'Imperatore. Firenze, in questo contesto tumultuoso, assunse un carattere prevalentemente guelfo, che avrebbe influenzato profondamente il suo destino politico.


 Duomo di Firenze con scorcio della Cupola del Brunelleschi, vista laterale dall'alto e case fiorentine
Duomo di Firenze

Tra Conflitti Interni ed Espansione nel Trecento


La fine del secolo XIII vide i Guelfi stessi dividersi in due nuove e feroci fazioni: i Bianchi e i Neri, le cui origini affondavano in vecchie rivalità familiari e politiche. Questo scontro culminò nel 1303, quando il partito dei Neri, appoggiato dal Pontefice, inflisse l'esilio ai membri del partito dei Bianchi, tra cui il sommo poeta Dante Alighieri, un evento che segnò profondamente la storia culturale e politica della città.


Contemporaneamente alle sue vicende interne, Firenze accresceva la sua potenza all'esterno, combattendo con successo contro le città rivali come Pistoia, Arezzo, Volterra e Siena, ampliando così significativamente il suo territorio e la sua influenza. Non solo politicamente ed economicamente, ma anche culturalmente, Firenze si avviava a divenire, tra la fine del Duecento e i primi decenni del Trecento, uno dei centri più importanti d'Italia.


Fu questa l'età di figure immortali come Dante e Giotto, l'epoca delle grandi compagnie di banchieri e mercanti, la cui influenza si estendeva per tutta Europa, e del fiorente sviluppo delle industrie della lana e della seta, pilastri dell'economia fiorentina. Tuttavia, i primi decenni del secolo XIV videro anche Firenze attraversare alterne e turbolente vicende politiche ed economiche: dapprima la lotta contro gli ultimi Ghibellini, poi l'esperienza delle Signorie di Carlo di Calabria e di Gualtieri di Brienne, Duca di Atene (culminata nel 1343).



Panoramica serale di Firenze al tramonto, con il profilo del Duomo, case e monti in lontananza.
Firenze - Panoramica

Il Dominio Mediceo e la Culla del Rinascimento


Il 1348 fu un anno terribile, segnato dalla Grande Peste Nera, una calamità descritta con cruda efficacia da Giovanni Boccaccio nel suo Decameron, che decimò la popolazione e sconvolse il tessuto sociale. Gli ultimi decenni del Trecento videro contrasti sempre più violenti tra il "popolo grasso", la ricca borghesia che reggeva lo stato attraverso le potenti Arti Maggiori, e il "popolo minuto", gli umili lavoratori. La lotta culminò nel Tumulto dei Ciompi (1378), una rivolta dei salariati dell'Arte della Lana che, per un breve periodo, portò gli strati più bassi della cittadinanza a ottenere il controllo del governo. Tuttavia, l'oligarchia capeggiata dalla famiglia degli Albizzi riebbe ben presto il sopravvento.


Intanto, appoggiandosi proprio al "popolo minuto" e tessendo un'intricata rete di alleanze e influenze, la ricca e astuta famiglia dei Medici acquisiva sempre maggiore potere politico. In breve tempo, pur mantenendo le apparenze repubblicane, si costituì la loro Signoria. Al fondatore della Signoria medicea, Cosimo il Vecchio, succedette il nipote Lorenzo, passato alla storia come il Magnifico, non solo per le sue doti di acuto politico, ma soprattutto per essere stato un grandissimo mecenate, capace di attrarre e sostenere artisti e pensatori che avrebbero plasmato il Rinascimento. Il secolo che culmina nella Signoria del Magnifico (1492) è, infatti, uno dei periodi più luminosi della storia fiorentina, specialmente nel campo culturale ed artistico.


Ancora per pochi anni, tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento, la città si resse a libera repubblica dopo la cacciata di Piero il Fatuo, successore di Lorenzo. Questo glorioso ma effimero periodo fu dominato dalla figura carismatica e controversa di Girolamo Savonarola. I Medici, tuttavia, fecero ritorno, e Firenze si ritrovò nuovamente sotto la loro Signoria fino al 1527, quando una nuova insurrezione ridiede all'amata città la tanto agognata forma repubblicana. Ma il destino era segnato: i Medici, forti dell'appoggio dell'Imperatore e del Pontefice, riconquistarono Firenze dopo un durissimo assedio (1530), che pose fine definitivamente all'esperienza repubblicana.


Nel 1569 Cosimo I de' Medici, già Signore della città, ottenne dall'Imperatore il titolo di Granduca di Toscana, che passò ai suoi successori fino all'estinzione della dinastia con Gian Gastone nel 1737. Alla dinastia medicea successero i Lorena, che ressero il granducato, fatta eccezione per il breve ma intenso periodo della dominazione napoleonica (1796-1814), fino alla definitiva riunione di Firenze e dell'intera Toscana al Regno d'Italia nel 1859. Firenze, infine, visse un altro momento di gloria nazionale, fungendo da Capitale d'Italia dal 1865 al 1871, prima che la capitale fosse spostata a Roma.



Arco centrale della Galleria degli Uffizi a Firenze
Galleria degli Uffizi - Firenze

Riflessioni Conclusive: Firenze, Culla di Storia e Bellezza


Firenze, con la sua ricca e complessa storia che attraversa millenni di evoluzione, si conferma non solo come un centro nevralgico della penisola italiana, ma come una vera e propria culla della civiltà occidentale. Dalle sue modeste origini etrusco-romane, attraverso i tumultuosi secoli del Medioevo, fino al glorioso Rinascimento che l'ha resa celebre in tutto il mondo, la città ha saputo costantemente reinventarsi, diventando un faro di arte, cultura, innovazione politica ed economica. La sua capacità di attrarre e ispirare artisti, pensatori e mecenati ne ha forgiato un'identità unica, rendendola un patrimonio inestimabile per l'umanità.


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