Antonella Sportelli
La rappresentazione della malinconia nell'arte
Sintesi, con brevi esempi, della lezione di Storia dell'Arte della professoressa Bentini sulla rappresentazione della malinconia nell'arte.
Data: 14/02/1997. Luogo: Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nel 500 l'idea di malinconia coincide con il temperamento dell'artista e con idee di irraggiungibilità, struggimento, male del desiderio che non trova mai il proprio oggetto: condizione stessa del male d'oggi e dell'uomo moderno. Una certa iconografia della malinconia, viene riproposta da diversi artisti, durante lo scorrere del tempo.
Brevi esempi di rappresentazione della malinconia nell'arte:
Albrecht Dürer rappresenta, nel 1514, la malinconia non più come una persona anziana, come in passato, ma come un genio alato e pensieroso che non agisce, non fa per il senso di inutilità dell'agire. la sua persona è rappresentata come seduta, con capo appoggiato alla mano e l'altro braccio rilasciato sulla gamba (qui è presente l'idea della notte e del dormire, anziché il giacere a far nulla). Tale posa è ripresa nel corso del tempo, per esempio, nell'affresco del Guercino a Roma.

In Caspar David Friedrich, che riprende questa iconografia, la figura non guarda, non contempla (l'orizzonte è bianco e irraggiungibile) e ricorre la figura femminile. La Malinconia di Friedrich è databile intorno al 1803.

Vincent van Gogh, nel 1890, dipinge il Ritratto del dottor Gachet includendo nel quadro oggetti allusivi, testa inclinata e appoggiata sulla mano, sopracciglia aggrottate e sguardo pensieroso. Van Gogh dipinge il dottore come un autoritratto di lui malato di melanconia, come se questa fosse una vera e propria patologia.

Gustave Moreau dipinge, nel 1876, l'Angelo viaggiatore. Anche qui, la figura è rappresentata sempre non in volo, ma seduta ed in contemplazione. La mano non regge più il capo, come nei dipinti degli artisti precedenti (e negli anni precedenti), ma guarda lontano, all'infinito.

Andando avanti negli anni, tra il 1891 e il 1896, troviamo diverse rappresentazioni della Malinconia realizzate da Edvard Munch. In questi dipinti il mondo non viene più guardato, il viso dei diversi personaggi è concentrato nella contemplazione del proprio io.

Altre interpretazioni interessanti sono: la Malinconia ermetica del 1919, di Giorgio de Chirico, in cui sembra esista un segreto insvelabile; la Donna seduta di Mario Sironi, del 1925; nello stesso anno Felice Casorati dipinge l'Angelo della notte, ed è quasi realismo magico.