Pedagogia dell'Arte Ludica: Il Gioco Nascosto e Rivelatore
- Antonella Sportelli
- 16 lug
- Tempo di lettura: 6 min
L'Arte, il Gioco e la Crisi della Percezione nell'Era del "Consumo"
Viviamo in un'epoca in cui l'arte viene spesso "consumata" alla stregua di una merce o di un post sui social media, senza un'autentica comprensione o un'immersione profonda. Questa fruizione superficiale ci priva di un'esperienza ricca, appagante e persino divertente. Ma c'è una chiave per sbloccare una percezione più intensa e appassionante: l'attitudine ludica nell'arte.
Questo articolo nasce dalla volontà di rielaborare e attualizzare preziosi appunti del corso biennale di "Pedagogia e Didattica dell'Arte" tenuto dal Professor Antonio Cioffi all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel lontano 1998. Sorprendentemente, le intuizioni di allora sui meccanismi di assuefazione visiva e mercificazione delle "cose" sono oggi più che mai attuali, estendendosi a ogni ambito della nostra vita, reale e virtuale. Svelare questi meccanismi attraverso l'analisi artistica può aiutarci a sviluppare una visione più ampia e critica sul mondo che ci circonda.
Pedagogia dell'Arte Ludica: Radici di un'Attitudine Sovversiva
Come emerso dagli insegnamenti del Professor Cioffi, l'attitudine ludica è intrinsecamente legata sia alla fase di crescita psicologica dei bambini, sia all'arte e, in particolare, all'atto creativo. L'arte, infatti, non ha più il compito di confermare la visione del mondo collettiva; al contrario, la sua missione è di scalzare il senso comune, di scivolare lateralmente per farci vedere le cose in una maniera completamente nuova e inaspettata. È proprio in questa capacità di ridefinire la realtà che risiede l'importanza del ludico nell'arte contemporanea. L'arte ci offre una soluzione estetica che pratica il gioco come strumento per la ridefinizione dell'identità.
Il Ferro da Stiro di Man Ray: Cortocircuiti del Senso e Assuefazione Visiva
Un esempio paradigmatico di questa operazione è il celebre "Ferro da stiro con chiodi" (Cadeau) di Man Ray. Questo oggetto, di per sé banale e diffuso, viene connotato in modo radicalmente diverso non appena prelevato dal suo contesto d'uso e collocato in un museo o una galleria d'arte. Il suo significato viene modificato per gioco attraverso questa diversa collocazione e, ancor più, dai "chiodi" che creano un evidente cortocircuito nella sua funzione originaria. L'intento? Farci riguardare l'oggetto per quello che è, liberandolo dall'assuefazione visiva dovuta all'abitudine. Questa "percezione non più vergine delle cose" è ciò che l'arte cerca di scuotere, invitandoci a interpretare e a giocare con i connotati, andando contro la funzione propria dell'oggetto. È un'operazione di spaesamento che rivela lo stereotipo percettivo come base del condizionamento sociale e della funzionalizzazione del mondo, trasformandosi in un'autentica operazione eversiva dell'arte.
Magritte e le "Impertinenze": L'Operazione Eversiva dell'Arte Continua
Sulla stessa lunghezza d'onda si muove René Magritte, maestro del ludico-eversivo che, attraverso le sue "impertinenze" e la revisione degli oggetti già di per sé spaesati nei suoi quadri, ci spinge a riconsiderare la realtà. L'arte diventa un campo da gioco dove le regole della percezione vengono riscritte, e il noto si trasforma in enigma.
L'Identità in Gioco: La Fotografia Concettuale nell'Era dei Social
In questo contesto, la mia fotografia concettuale intitolata "Frammenti" si inserisce perfettamente. Quest'opera gioca con il tema dell'identità attraverso l'alterazione dell'uso di oggetti comuni e la creazione di un cortocircuito di senso. Si tratta di un autoritratto che genera una sorta di alter ego, una donna vamp che indossa un frammento di maschera bordeaux. La forbice che tengo in mano non è casuale: richiama il taglio della maschera, un tempo intera, e simboleggia il "varco", un richiamo a importanti simboli usati da artisti antichi e recenti.
Ci sono più livelli di gioco in quest'opera: l'identità alterata, la maschera tagliata che, anziché nascondere, svela, e l'uso stesso del mezzo: la foto è stata creata con una webcam a bassa risoluzione. Se Man Ray sposta un oggetto di uso comune in un museo per favorire un cortocircuito, io sposto un'opera da galleria d'arte sui social, facendola vivere solo virtualmente. I cortocircuiti di senso sono lampanti, così come l'aspetto ludico del giocare con l'identità sui social. Questa foto, inoltre, è in linea con le opere usate nel mio precedente articolo: La Maschera della Psicopatia.

Nuove Tecnologie, Vecchi Stereotipi: L'Arte di Fine Millennio e l'Era Digitale
L'arte di fine millennio e il concetto di gioco sono profondamente intrecciati con le nuove tecnologie, e vanno analizzati da un punto di vista globale e linguistico. Un esempio lampante di questa interazione è Oliviero Toscani, la cui comunicazione si muove sulla sottile linea di confine tra stereotipo e archetipo, gioco e arte, pubblicità e fotografia concettuale.
Archetipo e Stereotipo: Il Lato Oscuro del Senso Comune e la Liberazione Artistica
In ambito educativo, esiste spesso una fobia per lo stereotipo, visto come un'idea preconcetta che si sovrappone alla realtà della vita e suggerisce una comunità che interpreta la cultura su impianti comuni e codificati dalla tradizione. Tuttavia, lo stereotipo in sé non è necessariamente negativo; ciò che è limitante è il "punto di vista unico" che si ha della vita attraverso di esso. L'operazione di Man Ray con il ferro da stiro, sottraendolo al suo stereotipo d'uso, è un atto liberatorio.
Persino i nostri desideri, che percepiamo come "spontanei", sono spesso desideri stereotipati, profondamente determinati dalla cultura di appartenenza. L'archetipo, inteso come "idea primigenia" e matrice di ciò che si trova nella vita, e lo stereotipo, possono convivere come sintesi e scommessa del contesto, assumendo spesso una vita propria, quasi mitologica. Dalla comprensione e dallo studio dei desideri, intrisi di archetipi e stereotipi, possiamo approdare alla pubblicità in quanto tesa a svilupparne di nuovi e mantenerne di vecchi.
Pubblicità e Arte: Un Dialogo tra Mito, Ideologia e Consumo
È interessante notare come la pubblicità, forma di comunicazione dominante nella nostra società, presenti alcune caratteristiche in comune con l'arte del periodo pre-moderno occidentale, fino al Risorgimento. Pensiamo alle forme di espressione anonima dell'arte antica (Giotto a parte), dove l'artista prestava la propria arte a un sistema di valori vigente (la committenza), e il mito si trasmetteva attraverso le immagini. Il "prodotto artistico", in questo senso, diventa veicolo di ideologia. Solo con il Risorgimento nasce il concetto di arte come la intendiamo oggi.
Oliviero Toscani gioca proprio su questa ambiguità, sulla linea di confine fra stereotipo e archetipo, tra arte e pubblicità. L'idea chiave dietro "United Colors of Benetton" è funzionale e racchiude le idee della società in cui opera, creando "cascami ideologici" e "cortocircuiti" nelle sue immagini. La chiave di tutto è la semplicità, che permette di veicolare messaggi complessi in modo diretto e impattante.
Oltre la Consapevolezza: Nuovi Orizzonti su Archetipi e Prototipi
Per approfondire ulteriormente il rapporto tra archetipi, stereotipi, prototipi e consapevolezza, è fondamentale il contributo del Professor Paolo Cianconi. Le sue riflessioni sulle "soglie di passaggio definitive" offrono una prospettiva contemporanea e illuminante. Potete approfondire guardando il video ARCHETIPI E PROTOTIPI: Paolo Cianconi Link al video, pubblicato il 23 gennaio 2025 sul canale di Pier Luigi Lattuada.
Conclusione: L'Arte come Gioco di Consapevolezza e Scoperta
L'esplorazione della Pedagogia dell'Arte Ludica ci ha mostrato come l'arte, attraverso il gioco e lo spaesamento, sia uno strumento potente per smantellare l'assuefazione visiva e la mercificazione. Ci invita a una fruizione autentica, rivelando nuovi significati e stimolando una visione più ampia delle cose, persino su argomenti molto differenti. Il "ludico" nell'arte non è una fuga dalla realtà, ma una profonda strategia conoscitiva e creativa, capace di rinnovare la nostra percezione del mondo.
Se questa esplorazione vi ha incuriosito, vi invito a continuare il vostro viaggio nel mio blog, dove troverete altri articoli che approfondiscono queste tematiche. In particolare, non perdete:
Il Gioco Serio dell'Arte: Dalla Pedagogia Primordiale all'Espressione Digitale
Pedagogia dell'Arte: Il "Male" tra Avanguardie e Digital Age – Lezioni dal '98 per il Presente
Identità Digitale e Pedagogia dell'Arte: Lezioni dal 1998 su Lara Croft e Internet
L'Infosfera Digitale e il Divario Culturale: Riflessioni dall'Accademia (1998)
E per un'immersione ulteriore nel mio lavoro artistico e nella dimensione ludica dell'identità, visitate la pagina dedicata alle mie Maschere Artistiche.
Testi per Approfondimenti (Bibliografia)
AA.Vv. (2006). Le Avanguardie storiche 1900-1919, L'Arte del XX secolo, Presentazione dell'Editore. Milano: Skira.
Cianconi, P. (2025, 23 Gennaio). ARCHETIPI E PROTOTIPI: Paolo Cianconi, Video YouTube.
Dallari, M. (2018). La dimensione estetica della paideia. Trento: Ed. Erickson.
Dallari, M., Francucci, C. (1998). L'esperienza pedagogica dell'arte. Firenze: La Nuova Italia.
Marra, C. (1992). Pensare la fotografia. Teorie dominanti dagli anni Sessanta ad oggi. Bologna: Zanichelli Editore.
Pizzorno, A. (2008). Sulla maschera – 30 aprile 2008. Bologna: Il Mulino.
Ecco una recensione sintetica e originale per l’articolo “Pedagogia dell’Arte Ludica: Il Gioco Nascosto e Rivelatore” di Antonella Sportelli:
Una riflessione luminosa sull’arte come gioco sovversivoQuesto articolo è stato una rivelazione. Con uno sguardo profondo e originale, Antonella Sportelli intreccia teoria, autobiografia artistica e riferimenti colti per mostrarci come l’arte, giocando, possa scuotere le nostre abitudini visive e culturali. Il richiamo a Man Ray, Magritte e ai cortocircuiti percettivi si fonde con l’esperienza personale e con riflessioni sul digitale e sull’identità. Una lettura intensa e coinvolgente, che accende nuove domande sul modo in cui guardiamo, interpretiamo e viviamo l’arte oggi.
Fammi sapere se vuoi anche una versione in inglese o più breve.