Lezione di Storia dell'Arte: Füssli, del professor Adriano Baccilieri tenutasi all'Accademia di Belle Arti di Bologna il 21 Marzo del 1997. Tema: Füssli e il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo.
Le immagini di Johann Heinrich Füssli sono emblematiche del passaggio dal Neoclassico al Romantico. Egli soggiorna a Roma dove subisce l'influenza dell'antico ma non si arresta ad una copia - imitazione - o ad una interpretazione di esso. Il passato viene inteso con disperazione ironica e autentico struggimento, quindi un passato evocabile con un certo distacco tramite Omero, l'Odissea e l'Iliade e con estrema teatralità (Füssli, come Blake, è un artista pieno di idee ma anche colto e conoscitore della letteratura).
Nell'Ulisse Naufrago l'immagine è impastata di una sapiente giustapposizione plastica ed è quasi manieristica nella sua interpretazione intellettualizzata. È un deliberato "travisionamento" evocativo visto in nero, in notturno (clima Neoclassico-Notturno).
Nell'Achille che tenta di afferrare l'ombra dell'amico Patroclo, altro stupefacente quadro di Füssli, è emblematico il senso di colpa di Achille interpretabile in chiave psicopatologica nonché simbolico-surrealista e di derivazione freudiana. Il tema del dipinto, il momento in cui si trova Achille, non è scelto a caso in quanto evoca l'eroismo classico nelle parti più struggenti ed emotive nonché psicologicamente più interessanti.
Per il critico Briganti Füssli è sospeso in una contraddizione tra ragione e istinto. Il tema poetico è simile a quello di Francisco Goya e la scena è nuovamente apocalittica e romantica con la pittura realizzata in maniera sommaria, quasi sgrammaticata, e non rifinita. In estrema sintesi Füssli si affida ad un'interpretazione emozionale delle idee.
È del 1794-96 l'Ulisse al passaggio dello Stretto di Messina, quadro noto anche con il titolo di Ulisse tra Scilla e Cariddi. Qui Füssli interpreta l'eroe fra neoclassico e maniera con lo scudo posto centralmente e di sbieco ad accentuare il dramma e Scilla e Cariddi, i mostri dello Stretto di Messina, da un lato e l'altro nella parte superiore e più scura della tela. La visualizzazione si rovescia dall'ottica della visione a quella del visionario.
Si evidenzia qui un nuovo senso del mito che nasce dal profondo, dall'intimo, dall'inconscio. Degli stessi anni bisogna tener presente le opere che produceva Canova, esse rappresentano l'altra faccia della stessa medaglia, ovvero del Neoclassicismo.
Ancora, in Kriemhild (Crimilde) che mostra la testa di Hagen Gunther, tratto dalla letteratura nordica ed eseguito con china ed inchiostri, l'atmosfera si fa decisamente spettrale. L'opera è del 1805 circa. Il Neoclassicismo qui diventa eccitato, non più sereno ma come in fibrillazione.
Nel 1790 il Neoclassicismo è più tendente al Romantico. Lady Macbeth afferra i pugnali, opera di Füssli del 1812, è un puro simbolismo visionario.
Del 1781 il dipinto L'Incubo. Qui la donna distesa che fa un incubo, se paragonata con "l'incubo" di Goya, mantiene ancora il primato degli anglosassoni per quanto riguarda il Romanticismo.
Infine concludiamo con una riflessione di Arcangeli il quale afferma che Füssli e Blake vengono ripresi e rielaborati nel 1920-30, ovvero in epoca Surrealista, e ciò ne dimostra l'attualità nonché il flirtare delle poetiche Romantiche fino ai giorni nostri.
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