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  • Immagine del redattoreAntonella Sportelli

Marino Marini - Scultore toscano del secolo scorso

Aggiornamento: 13 ago


Marino Marini, lo scultore toscano influenzato dalla ritrattistica egizia ed etrusco-romana.


Marino Marini, scultore, pittore e incisore (Pistoia 1901 - Viareggio 1980). Fu allievo dello scultore Domenico Trentacoste all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Il periodo di formazione fu lungo, continuato a Milano e a Roma, e chiuso solo alcuni anni dopo il 1930. Negli anni precedenti , Marino Marini si era avvicinato a Medardo Rosso, l'influsso del quale è rintracciabile nella levigatezza estenuata della scultura il Musicista (1930).


Marino Marini - San Giacomo -  ©photo Th.Hennocque
Marino Marini - San Giacomo - ©photo Th.Hennocque


Contemporanei furono i primi contatti con la ritrattistica egizia ed etrusco-romana, delle quali si ricorderà anche in seguito (Ritratto del Pittore Magnelli 1930, Ritratto d'Uomo 1936, Ritratto Femminile 1943).


Ancora al periodo 1930-31 risalgono le anticipazioni più interessanti di quello che sarà il vero linguaggio figurativo di Marini: La Borghese (1930), Ersilia (1931), costruite per masse compatte e poco articolate. Poco dopo l'Icaro (1933) e il Pugile (1935) rappresentano una fase ulteriore e più complessa di questa stessa ricerca: di volta in volta le forme di Marino Marini possono essere asciutte, scabre, acutamente profilate o piene, continue, ma sempre si accompagnano nello spazio come organismo architettonico: ne sono esempio le serie dei giocolieri, dei nudi femminili, dei cavalli e cavalieri che con i ritratti costituiscono la tematica di Marini dal 1935 circa in poi.


I ritratti stanno un poco più a sé rispetto al resto della produzione dell'artista: vivissimi per intima aderenza al soggetto, tuttavia senza concessioni a naturalismo esteriore, sono di una modellazione più ricercata e di una tecnica di volta in volta diversa.


L'affermazione dell'opera di Marini fuori dall'Italia è avvenuta tardi (1950) ed in seguito alle tre grandi mostre di Amsterdam, Bruxelles e New York, ma è stata piena. Le opere più recenti, Il Miracolo (1943), Il Guerriero (1959-60), Il Grido (1960) e successive, portano all'estrema esasperazione il processo di scarnificazione formale. Le sue ultime esposizioni verranno fatte in diverse città del Giappone.


Fondazione Marino Marini


La collezione Marino Marini presso la casa d'asta Dorotheum


La collezione Merino Marini al Peggy Guggenheim Museum

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