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Immagine del redattoreAntonella Sportelli

Auguste Rodin - Breve storia dello scultore francese

Aggiornamento: 13 ago 2023


Auguste Rodin, scultore francese (Parigi, 1840 - Meudon, 1917).

Si formò a Parigi, frequentando ancora ragazzo corsi di disegno alla Petite École e prendendo in seguito lezioni di pittura da Lecoq de Boisbaudran. Respinto per tre volte all'École des Beaux Arts, dovette accontentarsi di proseguire gli studi presso la manifattura dei Gobelins e al Jardin des Plantes, dove insegnava Barye; contemporaneamente lavorò per vivere nella bottega di un ornatista, passando poi come sbozzatore presso Carrier-Belleuse.


Auguste Rodin - Le tre ombre da Le porte dell'inferno, 1880. Bronzo (1840-1917) - Foto by Rob Corder
Auguste Rodin - Le tre ombre da Le porte dell'inferno, 1880. Bronzo (1840-1917) - Foto by Rob Corder

Fondamentali furono soprattutto per lui, negli anni di formazione, gli insegnamenti di Carpeaux. È di questo tempo (1864) l'Uomo dal naso rotto, di ispirazione classica, ma risolto in modo anticlassico per il movimento continuo e irregolare delle superfici: il primo punto di arrivo della sua attività.


Portatosi con Carrier-Belleause nel Belgio per la decorazione della Borsa di Bruxelles, vi rimase sette anni, salvo un viaggio nel 1875 a Firenze e a Roma, dove guardò ai maestri del Rinascimento, in particolare a Ghiberti, Donatello, Michelangelo.


Di ritorno da Bruxelles, eseguì l'Età del rame, che fece scandalo al Salon parigino del 1877; l'opera fu successivamente acquistata dallo Stato, il quale (1880) lo incaricò di eseguire per il Museo di Arti Decorative una porta monumentale di bronzo. sarà la Porta dell'Inferno che, quando la costruzione verrà abbandonata, rimarrà l'opera centrale della sua produzione, alla quale attenderà sino alla fine. Lungamente pensata ( i primi disegni apparvero nel 1886), di continuo modificata nei particolari, non fu mai compiuta: l'abbozzo in gesso rivela, nelle innumerevoli figure che lo ornano, suggestioni dantesche e baudelairiane; che si ritrovano in una quantità di piccoli marmi e bronzi, concepiti in funzione della Porta stessa e che ora si trovano, isolati, nel Museo Rodin: Il pensatore; La bella Heaulmiere; l'Adamo; le Ombre; Eva; Paolo e Francesca; il conte Ugolino, etc.


Contemporaneamente alle prime idee di quest'opera capitale Rodin iniziava il monumento a Victor Hugo, anch'esso più volte ripreso e modificato e dove viene attuato il principio che troverà risoluzione compiuta nel Balzac, ovvero quello di ampliare le forme e alterare sistematicamente le proporzioni per un più alto effetto espressivo e decorativo.


Nel 1889 un'esposizione di sue sculture insieme a dipinti di Monet nella galleria Georges Petit di Parigi, stabilì definitivamente la fama dell'artista: vi si videro le Donne dannate, il San Giovanni decapitato, alcuni Fauni e Baccati e, infine, i Borghesi di Calais, a cui attendeva dal 1884: una delle sue cose meno omogenee, eppure assai significativa: intensamente espressiva, impetuosa ma slegata nelle sue parti, da essa traspare, in modo più scoperto che altrove, la complessa cultura del Rodin, attento ai primitivi fiamminghi come ai maestri gotici borgognoni e a Michelangelo.


Qualche anno dopo la Société des Gens de Lettres gli commissionò un monumento a Balzac; del progetto, mai portato a termine, fu esposto al Salon del 1898 lo stupendo abbozzo che suscitò violente polemiche tra i sostenitori di Rodin e l'ambiente tradizionalista. In realtà, nella sua estrema libertà fantastica, l'opera è nuovissima e, fra le creazioni monumentali dello scultore, forse la più perfetta. Infatti, Rodin, di temperamento romanticamente tumultuoso e disordinato, sprovvisto di rigoroso senso critico, con ambiziosi interessi letterari e continuamente sedotto dal grande tema, non sempre riuscì nelle vaste composizioni a coordinare armonicamente la sua materia. Ciò gli accadde, invece, nel Balzac. Ad esso benissimo si attaglia la celebre affermazione dell'artista: "La scultura è l'arte delle sporgenze e delle rientranze, l'arte di rappresentare le forme nel gioco della luce e dell'ombra", che anche dimostra come la posizione di lui sia affine a quella dei contemporanei impressionisti.


Rodin fu anche grande ritrattista: i busti di Dalou, Hugo, Proust, Clemenceau, per citarne solo alcuni, esenti dal simbolismo, dalla retorica, dalle intenzioni letterarie che limitano parte della sua produzione, sono fra le sue più compiute realizzazioni.

Accanto ad essi bisogna ricordare una quantità di piccole sculture "private", torsi, frammenti, e gli ammirevoli disegni dal tratto fluido ed essenziale.

Fra gli scritti assai notevoli sono Les Cathédrales de France (1914) e gli Entretiens, riuniti da Paule Gsell sotto il titolo di L'Art. Infine, fondamentale fu l'azione svolta da Rodin per il rinnovamento della scultura francese dell'800 e profonda la sua influenza su diverse generazioni di artisti europei.



Avendo portato a termine l'Accademia di Belle Arti di sezione Scultura, vi allego due link in tema:

- Chi desidera guardare le mie sculture e i miei bassorilievi può cliccare qui.

- Chi, invece, è interessato a maschere con forte impronta scultorea, può cliccare qui.

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