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  • Immagine del redattoreAntonella Sportelli

Museo dell'Opera del Duomo di Firenze

Aggiornamento: 13 ago 2023


Il Museo dell'Opera del Duomo di Firenze in sintesi.


Nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze vi sono conservati i resti di architetture romaniche, statue e decorazioni che erano un tempo sull'antica facciata della Cattedrale e del Battistero. Il Museo è stato fondato nel 1891 per poi essere rinnovato nel 2015, si estende per 6000 metri quadrati ed è uno dei più importanti musei al mondo.


Qui di seguito alcune indicazioni su ciò che è possibile vedere al suo interno.


Attraversato il Vestibolo, dove si trovano il Busto del Brunelleschi, del suo discepolo Buggiano, due terrecotte robbiane e bassorilievi del Bandinelli, già nel coro della Cattedrale, si sale nella prima saletta ove sono raccolti stemmi e frammenti dell'antico Fonte Battesimale del Battistero di San Giovanni. Di qui si accede alla grande sala con le statue che si trovavano sulla facciata della Cattedrale: notevoli il San Giovanni di Donatello, il San Luca di Nanni di Banco e il San Matteo di Bernardo Ciuffagni. In fondo, la Statua del Papa Bonifacio VIII, della bottega di Arnolfo di Cambio.


Interno Museo dell'Opera del Duomo di Firenze - Autore foto: Saiko
Interno Museo dell'Opera del Duomo di Firenze - Autore foto: Saiko

Di Arnolfo è la Madonna col Figlio nella terza parete. Interessante il disegno riproducente la facciata della Cattedrale Arnolfiana prima della sua demolizione avvenuta nel 1588. Sull'altare della piccola Cappella, in fondo, una tavola di Bernardo Daddi raffigurante la Madonna e Santi (1334).


Al piano superiore, nella Sala delle Cantorie, ci sono le due Cantorie (balconate marmoree destinate ad ospitare i coristi liturgici) che erano, in origine, sopra le porte delle sacrestie del Duomo di Firenze, rimosse nel 1688. A sinistra la Cantoria di Luca della Robbia (1431-38) con dieci altorilievi di fanciulli che cantano il salmo davidico "Laudate Domini"; di fronte, la Cantoria di Donatello (1433-38) con putti eleganti che danzano. Nella stessa sala vediamo il Mosè, il Geremia e l'Abecucco detto lo Zuccone, di Donatello; precedentemente queste sculture si trovavano collocate nelle nicchie del Campanile di Giotto. Sempre qui, è possibile ammirare il Sacrificio di Isacco, di Donatello e Nanni di Bartolo.


Nell'attigua saletta si conservano varie opere d'arte fra cui tavolette di Giovanni del Biondo e il famoso e pregevolissimo Dossale d'argento di San Giovanni Battista, capolavoro di oreficeria a cui collaborarono, dal secolo XIV al XV, Andrea del Verrocchio, Antonio del Pollaiolo, Bernardo Cennini e Michelozzo al quale si deve la statua centrale del Battista (1451).


Nell'ultima sala sono esposti i vari progetti e modelli per la facciata della Cattedrale. al centro il modello della Cupola, nella vetrina la maschera funeraria del Brunelleschi.


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